I colli di Atene: Areopago, Filopappo, Muse, Pnice, Ninfe e Licabetto
Tra le peculiarità della città di Atene c’è quella di svilupparsi intorno ad una serie di colli, alcuni anche piuttosto alti: il più famoso è senza dubbio quello dell’Acropoli ma c’è ne sono almeno altri sei che vale la pena di visitare, ovvero Aeropago, Filopappo, Pnice, Muse, Ninfe e Licabetto.
I primi 5 sono concentrati intorno all‘Acropoli stessa: per raggiungerli si usa infatti la stessa strada, odos Aeropagitou, ma niente vieta di arrivare anche dalla zona di Monastiraki, risalendo odos Apostolou Pavlou; il sesto colle, invece, il Licabetto, si trova, poco distante, nella zona di Kolonaki, e ci si può salire a piedi, in auto o con la teleferica.
Famosi per il mito e la storia, da questi colli, ai quali si accede gratuitamente, si godono anche vedute mozzafiato di Atene, Acropoli compresa!
Le loro pendici, inoltre, consentono di fare bellissime passeggiate in mezzo alla vegetazione tipica del Mediterraneo e di questa città: olivo, rosmarino, bouganville e oleandri!
In particolare Filopappo, Muse, Pnice e Ninfe sono collegati tra loro dal sentiero creato dall’ateniese Dimitris Pikionis, uno dei più grandi architetti greci del XX sec!
Il sentiero è stato realizzato negli anni 50 ed è caratterizzato da un lastricato in pietra con strane composizioni: la via principale parte da odos Aeropagitou, e scende fino a Stisikleous; all’altezza della piccola e deliziosa chiesa ortodossa di Agios Dimitrios Loubardiaris e ai resti delle antiche mura, però, si diparte un reticolato di sentieri minori!
Se si imbocca quello a sinistra si arriva al Filopappo e al colle delle Muse; prendendo quello a destra si va verso Pnice e colle delle Ninfe.
Per non perdersi basta seguire sempre la via lastricata…a me ricorda tanto la strada di mattoni gialli di Dorothy ne “Il mago di Oz”!
AREOPAGO: IL COLLE DELLA GIUSTIZIA
Ho già parlato dell’Areopago nel post sull’Acropoli, dato che per me la visita a questo colle è tutt’uno con quella dell’Acropoli stessa, e quindi non mi dilungherò troppo.
Il colle prende il nome da Ares, dio della guerra, che secondo il mito qui fu giudicato.
L’Areopago è anche lo scenario dove Eschilo, uno dei padri della tragedia, ambientò le “Eumenidi“, la parte finale della trilogia dell'”Orestea”: è su questo colle infatti che Oreste viene giudicato per avere ucciso la madre Clitemnestra, delitto per il quale è perseguitato dalle Erinni.
Oreste è assolto da un tribunale composto da dodici giudici e presieduto da Atena ma le Erinni minacciano di distruggere Atene; per placarle quindi la dea le rende ministre della giustizia stessa trasformandole in Eumenidi.
L’antico tribunale ateniese era in effetti composto proprio da dodici giurati, più un presidente e giudicava soprattutto i delitti di sangue.
Salire sull’Areopago è sempre possibile: a me piace farlo dalla scala di roccia ma occhio perchè le pietre sono parecchio scivolose!
FILOPAPPO: IL COLLE DEL TRAMONTO
Anche del Filopappo ho già parlato nel post sull’Acropoli e quindi sarò brevissima!
Situato davanti all’Acropoli stessa, prende il nome dal monumento dedicato a Gaio Giulio Antioco console romano e sovrano di Siria, eretto dagli ateniesi nel II sec dc.
Il monumento è alto 12 metri in marmo bianco ed è ben visibile da diverse zone di Atene.
Se salite su questo colle al tramonto avrete una vista e una luce perfetta per ammirare Atene e l’Acropoli..
..bellissima anche la veduta verso il Pireo e la costa dell’Attica!
IL COLLE DELLE MUSE: BELVEDERE SULL’ACROPOLI
Accanto al Filopappo, praticamente tutt’uno con esso, ecco il colle delle Muse: noi lo abbiamo raggiunto scendendo al Filopappo e seguendo il sentiero di Pikionis.
Il colle delle Muse è famoso soprattutto per il belvedere sull’Acropoli, davvero favoloso, anch’esso realizzato da Pikionis: sedersi qui a meditare all’ora del tramonto è un toccasano!
PNICE: IL CUORE POLITICO DI ATENE
Davanti all’ Acropoli e accanto al Filoppappo si trova il colle della Pnice: per raggiungerlo basta svoltare a sinistra sulla via principale del Sentiero di Pikionis, dopo la chiesa di Agios Dimitrios Loubardiaris.
Il colle della Pnice era uno dei luoghi più importanti di Atene: la Pnice infatti era la struttura che ospitava le riunioni del l’Ecclesia, assemblea dei cittadini ateniesi che discuteva e prendeva decisioni sulle questioni politiche della città.
Oggi sono ancora evidenti i resti della struttura, costituita da un’ampia cavea a semicerchio che dava le spalle all’Acropoli.
- Pannello didascalico sulla Pnice
- Posto degli oratori
- Altare di Zeus Hypsistos
- Mura di delimitazione della Pnice
Al centro della Pnice si trovava l’Altare di Zeus Agoraios (c’è chi dice che invece sarebbe stato un altare dedicato ad Atena o anche d Eirene) mentre poco più avanti sono visibili i resti di quello di Zeus Hypsistos.
Seguendo il sentiero e scendendo sul versante sud, si incontrano altre rovine: si tratta di un antico quartiere abitato, di cui restano soprattutto scavi di abitazioni
Più avanti invece ecco il Santuario di Pan, il cui accesso all’interno è precluso, e la Fontana della Pnice, anche questa visibile solo dalla cancellata.
Cercando su internet ho trovato un’interessante tesi di laurea sul colle della Pnice e sugli scavi condotti: se vi interessa la parte archeologica ecco il link per consultarla.
NINFE: L’ANTICO OSSERVATORIO NAZIONALE DI ATENE
Accanto alla Pnice, quasi un tutt’uno con esso, si trova il colle delle Ninfe: dedicato alle divinità della natura oggi è usato soprattutto come luogo di ritrovo per giovani coppie.
Qui, nel 1842, venne costruito anche l’antico osservatorio nazionale di Atene.
LICABETTO: IL PUNTO PIU ALTO DI ATENE
Il Licabetto è il più alto tra i colli presenti ad Atene, con i suoi 272 metri sopra il livello del mare.
Non stupisce quindi che qui sia stata creata una bellissima terrazza panoramica oltre che un (meno bello!) impianto di antenne.
Il mito racconta che il colle sia stato creato da Atena: la dea, irata per una notizia ricevuta, avrebbe lasciato cadere la montagna che stava trasportando per costruire la sua Acropoli.
L’etimologia del nome però ricorda la parola greca lykos, ovvero lupo, forse perchè qui si rifugiavano questi animali (anche il Liceo di Aristotele, che sorgeva ai piedi del colle, ha la stessa etimologia!)
Si può salire sul Licabetto a piedi, da Exarchia, con l’auto fino al parcheggio, oppure in teleferica, mezzo che abbiamo scelto durante l’ultimo viaggio ad Atene.
La teleferica venne aperta nel 1965 ma è stata completamente rinnovata nel 2002, come ricorda lo sponsor del progetto che firma ogni centimetro della stazione: la partenza è da Kolonaki.
Per raggiungere la stazione si può prendere la metro fino alla stazione di Evangelismos e poi procedere lungo via Plutarchou…la salita è un po’ impegnativa!
Il biglietto della teleferica non è proprio economico e il tragitto dura meno di 5 minuti ma evita di sicuro una scarpinata più faticosa e lunga, soprattutto se decidete di salirci nelle ore più calde di una giornata di agosto oppure di notte!
Le corse sono ogni mezz’ora e l’orario è dalle 9 del mattino alle 2 di notte (purtroppo non ho trovato un sito di riferimento!)
Sul Licabetto si trova la chiesetta ortodossa di St. George, deliziosa chiesetta ortodossa dedicata a San Giorgio, del quale all’interno c’è una bellissima formella in argento!
Davanti alla chiesa, si distende la terrazza panoramica con una vista incredibile su tutta Atene: peccato per tutti i cavi delle antenne in bella vista che pendono dai lati!
Intorno alla terrazza si trovano anche diversi ristoranti e caffè, perfetti per trascorrere qualche ora sul tetto di Atene o per rifocillarsi al termine di una eventuale scalata: noi ci siamo fermati all’Horizontes Cafe e devo dire che abbiamo mangiato a prezzi davvero economici (vedi il post “Dove mangiare ad Atene“)!
Al Licabetto è possibile salire anche di notte…non l’ho ancora mai fatto ma credo che lo spettacolo valga davvero la pena!
Atene 114 71, Grecia
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