“Molto rumore per nulla” in una sera d’estate a Vignamaggio nel Chianti
Dalla Monna Lisa di Leonardo da Vinci al film "Molto rumore per nulla" di Kenneth Branagh: metti una sera d'estate alla scoperta di Vignamaggio, nel Chianti
La Toscana è da sempre terra di cinema e tanti sono i registi stranieri che l’hanno scelta per girare i propri film: da “Camera con Vista” di James Ivory al “Gladiatore” e “Hannibal” di Ridley Scott.
Non sapevo però che, tra questi, ci fosse anche uno dei miei film/registi preferiti: “Molto rumore per nulla”, dell’inglese Kenneth Branagh. La particolarità di questo film è che in Toscana è stata girata l’intera pellicola.
Così, quando alcuni giorni fa ho scoperto, in modo del tutto casuale, dove era stato ambientato il film, ho deciso di andare a vedere: è nata così la mia visita, in una sera d’estate, alla tenuta di Vignamaggio, nel Chianti.
MOLTO RUMORE PER NULLA: DALLA SICILIA DI SHAKESPEARE ALLA TOSCANA DI BRANAGH
Uscito nel 1993, per la regia di Kenneth Branagh, che via ha anche recitato nel ruolo di Benedetto, il film “Molto rumore per nulla” è la trasposizione dell’omonima commedia di William Shakespeare “Much ado about nothing”.
La storia racconta le vicende amorose e gli intrighi politici che si svolgono nella villa del ricco Don Leonato. Nel dramma di Shakespeare la storia è ambientata in Sicilia, a Messina, mentre Branagh scelse di girare il film in Toscana, e in particolare nella tenuta di Vignamaggio, villa quattrocentesca appartenuta alla famigli fiorentina dei Gherardini, che si trova a pochi chilometri da Greve in Chianti, la terra del Gallo Nero.
La troupe rimase nel Chianti per oltre due mesi, nel cuore dell’estate del 1992: se siete curiosi, nel blog di Vignamaggio trovate un post con alcune foto delle riprese, dove compaiono, oltre a Branagh, attori come Emma Thompson (che all’epoca era sua moglie), Keanu Reeves, Denzel Washington e molti altri.
Non so come Branagh abbia scoperto Vignamaggio ma è indubbio che la bellezza di questo luogo abbia contribuito al successo del film, come riportato da alcuni dei giornali dell’epoca, a cominciare dal New York Times.
TENUTA DI VIGNAMAGGIO: DALLA VILLA DELLA GIOCONDA A MODERNA FATTORIA -RESORT
Pare che nel 1404 Amido Gherardini abbia redatto il primo documento che attestava l’attività vinicola a Vignamaggio: la villa della famiglia Gherardini era già in piedi e aveva sostituito il castello di Montagliari, posseduto dalla nobile famiglia fiorentina fin dal 1250, non solo come residenza ma anche come azienda vitivinicola.
I Gherardini sono state una delle più importanti famiglie fiorentine del ‘300-‘400, protagoniste degli scontri tra Guelfi e Ghibellini prima e Guelfi Bianchi e Guelfi Neri poi.
Oggi la loro fama è legata soprattutto alla figura di Lisa di Antonmaria Gherardini, detta anche Lisa Gherardini. Moglie del ricco mercante fiorentino Francesco del Giocondo, per molti questa donna potrebbe essere colei che ispirò il volto dell’opera più famosa di Leonardo da Vinci: la Gioconda, quadro oggi ospitato al Museo del Louvre.
Secondo alcuni l’incontro tra Lisa Gherardini e Leonardo da Vinci potrebbe essere avvenuto proprio a Vignamaggio, residenza di campagna della famiglia Gherardini. Per altri, invece, Lisa Gherardini sarebbe nata a Vignamaggio anche se questa sembra una libera interpretazione, per assonanza, del fatto che i Gherardini avessero la propria dimora principale in “via di maggio”, a Firenze, dove pare che Lisa sia effettivamente nata.
Anche la teoria dell’incontro tra Leonardo e Lisa è suggestiva ma non vi sono prove per sostenerla. Peraltro al tempo di Lisa Gherardini (1479-1542), pare che Vignamaggio fosse già stata venduta dai Gherardini alla famiglia Gherardi, per coprire i propri debiti.
E’ sicuro invece che Leonardo da Vinci ebbe rapporti con i Gherardini e Giorgio Vasari racconta che l’artista di Vinci dipinse il ritratto della moglie di Francesco del Giocondo.
Dal Rinascimento ad oggi, Vignamaggio ha visto succedersi diversi proprietari, fino all’attuale, Patrice Taravella, architetto italo-francese che, nel 2014, ha avviato un progetto di rilancio dell’azienda, con l’obiettivo, tra gli altri, di farne una fattoria autosufficiente.
La villa è oggi un resort, con ristorante e wine bar, oltre ad un’importante tenuta vitivinicola, dove è possibile fare tour e degustazioni di Chianti Classico.
UNA SERA D’ESTATE A VIGNAMAGGIO: TOUR DEGUSTAZIONE E CENA
Qualche settimana fa stavo cercando su internet un regalo di anniversario per Dario, il mio fidanzato, quando sono incappata nel blog e nel sito internet di Vignamaggio: visto che entrambi siamo amanti del cinema e del buon vino, mi è sembrato che un tour-degustazione fosse un regalo adatto per festeggiare dieci anni insieme.
Ho prenotato così sia il tour degustazione che la cena, per godere del fresco clima delle sere estive nel Chianti.
Da Impruneta abbiamo raggiunto Vignamaggio in poco meno di 30 minuti: la villa infatti si erge sopra un poggio, a pochi chilometri da Greve in Chianti.
Al nostro arrivo siamo stati accolti da Claudia, la nostra guida-sommelier. che ci ha subito offerto un ottimo rosè. Alle 18.30 è iniziata la visita guidata: eravamo poco più di una decina di persone, tra italiani e stranieri, e per favorire tutti, la spiegazione è stata fatta in lingua inglese.
La prima tappa è stata quella ai giardini all’italiana, che si trovano davanti all’ingresso storico della villa rinascimentale: proprio qui sono state girate alcune delle scene più famose del film “Molto rumore per nulla”.
Non tutto è come appare nel film: come spiegato da Claudia, nel 2014 sono stati avviati lavori di sistemazione del giardino, su progetto della nuova proprietà.
In particolare è stato restaurato il pergolato ad arcate e sono state create due fontane.
Peraltro, sospetto che le statue presenti nei giardini, vengano da Impruneta, famosa proprio per la lavorazione della terracotta: lo dimostrerebbe questa statua, identica ad un’altra che ho visto nel santuario della Madonna di Impruneta.
Purtroppo non è stato possibile entrare nel cortile della villa, altra location del film, e nel giardino interno: come mi ha riferito Claudia, più tardi, in questa zona sono in corso lavori per la realizzare un centro benessere.
Inoltre, la cappella che nel film compare nel chiostro interni, sarebbe stata realizzata dalla produzione.
Il tour è proseguito poi nelle cantine, prima nella parte moderna e poi nelle vecchie cantine trecentesche: qui sono stati spiegati i vari passaggi della vinificazione per le diverse tipologie di vino, a cominciare dal Chianti Classico, che deve sottostare ad una rigida normativa e che non può avere una percentuale inferiore all’80% di uva sangiovese.
Ho trovato singolare però che durante il tour non sia mai stata fatta menzione del film di Branagh mentre ci si è soffermati più volte sul rapporto tra Lisa Gherardini e Leonardo: forse è un tentativo di scrollarsi di dosso un’identità che a lungo andare può diventare pesante, oppure semplicemente si preferisce favorire il racconto di quello che ha a che fare con la principale attività di questa storica realtà, ovvero la produzione di vino.
Non a caso a Monna Lisa è dedicato uno dei vini di punta di Vignamaggio.
Al termine del tour, durato un’ora circa, ci siamo seduti a tavola per la cena-degustazione, con una splendida vista sulle colline del Chianti.
Ci sono stati proposti quattro vini di Vignamaggio, ciascuno accompagnato da un piatto realizzato dallo chef con prodotti di stagione dell’orto della villa.
– Chianti Classico Riserva Gherardino 2014 (85% Sangiovese + Merlot) accompagnato da Crostone con caprino, erbette e agrumi;
– Chianti Classico Gran Selezione Monna Lisa 2013 (80% Sangiovese + Merlot + Cabernaut Sauvignon) con pici fatti in casa e ragù di manzo;
– Cabernet Franc 2011 con Peposo e spinaci ;
– Vinsanto Chianti Classico D.O.C (Malvasia e Trebbiano) con una deliziosa zuppa inglese.
Devo dire che i piatti erano veramente squisiti così come i vini (e io, di norma, non impazzisco per il Chianti): peccato non fosse aperto il Wine Shop perchè avremmo portato via volentieri qualche bottiglia di vino e di olio extravergine d’oliva.
Unica pecca, una presenza massiccia di zanzare: purtroppo non avevo con me il repellente e questa è stata una dimenticanza che le mie gambe hanno pagato cara!
Terminata la cena, abbiamo approfittato per un ultimo giro della villa: con un magnifico cielo stellato sopra la testa abbiamo fatto una passeggiata nei giardini all’italiana, godendo del fresco della notte estiva e del suggestivo ambiente rinascimentale.
E già che c’eravamo abbiamo approfittati anche per una sbirciata all’area comune del resort!
Devo ammettere che non è difficile comprendere perchè Kenneth Branagh si sia innamorato di questo luogo!
IL CHIANTI E GREVE IN CHIANTI
A pochi chilometri da Vignamaggio, si trova Greve in Chianti, borgo noto per la produzione di vino fin dalla fine del XIV.
Greve in Chianti è infatti il cuore del Chianti, l’area della Toscana che si estende principalmente tra Firenze e Siena e che è famosa soprattutto per la produzione del vino Chianti Classico, oltre che per i suoi paesaggi collinari che hanno fatto innamorare molti stranieri. Proprio la massiccia presenze di stranieri negli anni scorsi, soprattutto inglesi che qui hanno acquistato casa o semplicemente sono venuti in vacanza, ha portato a coniare il soprannome di “Chiantishire”.
Negli ultimi anni sembra però che il Chianti sia un po’ passato di moda, in favore di altre aree della Toscana: non ho elementi per confermarlo o meno ma anche se così fosse, secondo me, non sarebbe un gran male e di sicuro non ne sminuisce la bellezza.
Ho la fortuna di abitare alle porte del Chianti e posso farci un salto in qualsiasi momento: se vi capita di passarci, in qualunque stagione, vi consiglio di fermarvi e godere dei suoi panorami, magari sorseggiando un buon bicchiere di vino!
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