Ylenia Caioli

Onu: visita al Palazzo delle Nazioni Unite a New York

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Onu a New YorkIn ogni viaggio c’è sempre un qualcosa che ti colpisce più del resto: a volte si tratta di un luogo geografico, a volte di una persona o di un’opera d’arte ma quel qualcosa ha la capacità di rimanere vivido nei ricordi, nonostante il trascorrere del tempo.

Uno dei luoghi che non scorderò mai del mio viaggio a New York, ad esempio, è il Palazzo delle Nazioni Unite: il grattacielo che ospita l’Onu si trova sulla 47th street, lungo il fiume Hudson; dall’esterno non è molto alto (rispetto alla maggior parte dei grattacieli che lo circondano) ma ha una struttura particolare (progettata da Oscar Niemeyer) costituita da una superficie a vetri (da qui l’appellativo di Palazzo di Vetro) che tende al blu appunto, colore simbolo di questa realtà, e che lo fa spiccare nello skyline di New York (così come avviene per le forme del Chrysler o dell’Empire State Building)

OnuNonostante ogni anno circa 1 milione di persone vengano a visitarlo, non è certo una delle attrazioni turistiche più “note” di questa città; nel mio viaggio però, avevo deciso che sarebbe stata una tappa obbligata: non solo perchè, come giornalista (da sempre interessata più all’estero che alla situazione italiana), l’Onu era una di quelle istituzioni con le quale capitava spesso di imbattermi, ma soprattutto perchè i valori che stanno alla base di questa realtà sono, a mio parere, tra i più alti concepiti dall’uomo.

Onu: dono Lussemburgo

No-Violence scultura donata dal Lussemburgo

Così un pomeriggio di inizio settembre io e la mia compagna di viaggio ci siamo avviate verso i suoi cancelli: nemmeno il tempo di entrare e ci siamo trovate davanti un presidio organizzato contro la politica dell’allora presidente dell’Iraq Akmadinejad, atteso New York a fine mese (il periodo era quello della tensione Usa-Iraq per la ricerca sul nucleare).

Presidio Iraq davanti Palazzo Onu a New YorkI controlli per entrare all’Onu sono sempre ovviamente molto accurati, in particolare nei periodi in cui si riunisce l’Assemblea Generale, come accadeva appunto in quei giorni: notammo subito infatti il via vai di auto blu in entrata e uscita che portavano i delegati dei vari paesi.

ingresso delegazioni Onu a New YorkL’Onu era quindi in piena attività: emozionante da un certo punto di vista, soprattutto se avessi avuto un accredito stampa ufficiale, cosa che però, stupidamente, mi ero dimenticata di richiedere prima di partire; come turista invece decisamente meno, come capimmo poco dopo.

ONU: COS’E’ E COME FUNZIONA

Visita guidata all'Onu a New YorkL’Organizzazione delle Nazione Unite (Onu appunto, in inglese United Nation UN) è nata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945. Obiettivo principale di questa istituzione avrebbe dovuto essere quello di mantenere la pace e la sicurezza a livello internazionale, promuovere la risoluzione pacifica delle controversie e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali dell’uomo.

L’Onu è nato quindi in conseguenza degli orrori della guerra con l’obiettivo di evitare che potessero verificarsi di nuovo in qualsiasi parte del mondo; purtroppo è evidente che non ci sia riuscita abbastanza, almeno fino ad oggi.

Vi aderiscono 193 stati, praticamente quasi tutti con l’eccezione dello Stato Vaticano e di quello della Palestina.

Gli organi ufficiali che costituiscono le Nazioni Unite sono sei: Secretariato, con a capo il Segretario Generale, è il cuore dell’Onu; Assemblea Generale, di cui fanno parte i rappresentanti di tutti gli Stati membri; Consiglio di Sicurezza, composto da 15 stati membri di cui 5 fissi (Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina) e 10 eletti a rotazione ogni due anni; Consiglio Economico e Sociale, composto da 54 membri eletti per tre anni (si occupa di temi economici e sociali e alui fanno capo organismi come la Fao e l’Unicef); Consiglio per i diritti umani (si occupa del rispetto dei diritti umani); Corte Internazionale di Giustizia, organo giudiziario per dirimere controversie tra gli Stati Membri ed è composta da 15 giudici eletti ogni 9 anni.

darfurSe volete visitare l’Onu esiste un sito internet dedicato Visit UN, dove trovare tutte le informazioni utili 

Quando ci sono stata io era possibile prenotare una visita guidata direttamente al centro visitatori; dal 2013 invece è stata introdotta una nuova procedura per l’accesso che richiede di prenotare la visita online; in alternativa esiste un’entrata free (limitata) il sabato e la domenica

PALAZZO DI VETRO: MOLTO PIU’ DI UN TOUR TURISTICO 

Hall Centro Visite OnuEntrare dentro l’Onu vuol dire mettere piede in un’area neutrale: non siamo più infatti sul suolo Usa bensì su un territorio che appartiene a tutti e 193 i suoi Stati Membri…insomma qui si può dire davvero di sentirsi “cittadino del mondo”.

L’ingresso del Centro Visitatori è separato da quello dei delegati ma, almeno all’epoca era in comune con il personale; appena entrate ci siamo trovati davanti alle foto dei vari segretari succedutisi alla guida di questa organizzazione: dal primo, Gladwyn Jebb fino all’attuale Ban Ki Moon.

Segretari OnuIntorno a noi anche pannelli e immagini che raccontavano realtà e condizioni di Stati nei quali l’Onu era presente con operazioni di pace ed interventi di mediazione, come ad esempio il Darfur dove opera dal 2003

Dato che ero interessata a conoscere più cose possibili su questa organizzazione, decidemmo di fare il tour guidato: normalmente le visite venivano fatte in gruppi piuttosto abbondanti ma dato che noi eravamo le uniche due italiane presenti abbiamo avuto la fortuna di avere una guida tutta a nostra disposizione.

ingresso tour onuSi presentò un ragazzo italiano, giovane (se non ricordo male era nostro coetaneo) che stava svolgendo un periodo di tirocinio: subito ci spiegò che, purtroppo, la nostra visita non avrebbe potuto essere completa, dato che i lavori in corso dell’Assemblea Generale non consentivano l’accesso a tutta la struttura (e qui rimpiansi di non aver richiesto un accredito stampa!)

Iniziammo comunque il tour: la nostra guida ci spiego la storia dell’Onu, il suo ruolo nel mondo, le funzioni e i paesi nei quali operava, oltre a mostrarci la collezione dei doni fatti dai vari paesi.

 

Non ricordo il nome di questo ragazzo ma ricordo la passione che metteva nelle sue spiegazioni: credeva nel lavoro dell’Onu anche se riconosceva che spesso purtroppo questa istituzione non riesce a compiere il proprio dovere a causa delle resistenze e degli interessi dei singoli stati (e dei singoli interessi politici)

Alla fine della visita ci fece anche un regalo: dietro promessa di non scattare alcuna foto e di stare assolutamente in silenzio, ci fece entrare per pochi minuti nella sala dell’Assemblea Generale, attraverso un ballatoio. Potemmo così assistere per pochi minuti ai lavori in corso per le votazioni: vedere il luogo dove spesso si decidono le sorti del mondo è ciò che mi è rimasto più impresso di tutta la visita.

Terminato il tour visitammo anche il bookshop: oltre ovviamente ai soliti gadget (conservo ancora gelosamente la mia moleskine con il simbolo dell’Onu stampigliato sopra) qui si possono trovare libri di attualità, pubblicazioni Onu, approfondimenti politici, economici e sociali sulle situazioni dei singoli paesi, in particolare di quelli che presentano situazioni più delicate dal punto di vista dei diritti umani o dove l’Onu è impegnata, oltre a poter fare donazioni per sostenere le organizzazioni umanitarie.

Alcuni dei libri o dei gadget sono acquistabili anche dal UN bookshop online

LAVORARE ALL’ONU: COME FARE 

visitaLa visita all’Onu è molto di più di un semplice tour turistico.

Ne rimasi talmente affascinata che chiesi alla nostra guida se c’era modo di poter collaborare in qualche modo e luii mi indico il sito internet dove fare domanda. Mi sarebbe piaciuto provare anche solo per un breve stage ma purtroppo rientrata in Italia, fui completamente assorbita dal mutamento progressivo della mia situazione lavorativa e dovetti accantonare l’idea.

Il link però ce l’ho ancora e nel caso voleste provare anche voi eccolo qui: chissà che non torni utile anche a me in futuro!

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