Orsigna e il sentiero di Tiziano Terzani
Se ogni tanto capitate su questo blog, avrete forse notato la citazione che l’accompagna “Il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l’arrivare” firmata Tiziano Terzani: giornalista fiorentino, grande reporter (dalla Guerra in Vietnam, alla dittatura comunista in Cina, alla caduta dell’URSS) e scrittore, Terzani è scomparso all’età di 65 anni esattamente 10 anni anni fa.
La sua figura è stata molto importante per me non solo dal punto di vista professionale (avrei tanto voluto diventare inviata, proprio come lui) ma soprattutto per il percorso umano che ha intrapreso e che è stato capace di raccontare attraverso i suoi libri, in particolare gli ultimi, e che se non avete mai letto vi consiglio!
Nonostante abitasse a Firenze, non ho mai avuto la fortuna di incontrarlo di persona (l’unica occasione mi capitò, pochi mesi prima dalla morte, e me la lasciai sfuggire, a causa di impegni di lavoro!) ma attraverso i suoi scritti è stato fonte di ispirazione e anche di conforto, in particolare in un periodo difficile della mia vita.
Terzani aveva viaggiato in gran parte del mondo ma c’era un luogo in Toscana al quale era particolarmente affezionato e che considerava un po’ casa: Orsigna, un piccolissimo borgo incastonato nella montagna pistoiese, dove da ragazzo trascorreva le vacanze estive nella casa di famiglia e dove ha trascorso anche gli ultimi tempi della propria vita.
Ho avuto occasione di visitare Orsigna nel 2005, insieme a Nicoletta, mia amica e collega, nella ricorrenza del primo anniversario della scomparsa di Terzani: alla presenza della moglie Angela e del figlio Folco, venne inaugurato il Sentiero di Terzani, una passeggiata voluta dal comune di Pistoia per raggiungere l’albero con gli occhi, un suggestivo angolo di montagna che all’epoca mi rimase impresso per il senso di pace che emanava!
Per questo alcuni giorni fa ho pensato di tornarci con Elena, amica e compagna di viaggio, anche lei amante dei libri di Terzani e che a Orsigna non era mai venuta: potete leggere il resoconto di questa trasferta anche nel suo blog!
ORSIGNA E LA MONTAGNA PISTOIESE
Orsigna è un borgo piccolissimo che si trova lungo la SS632: per arrivarci da Firenze in auto si impiega circa un’ora.
Dall’autostrada A11, uscita di Pistoia, si seguono le indicazioni per Abetone e si imbocca la SS66; arrivati in località Pontepetri, si prosegue verso Pracchia e da qui si seguono i cartelli per Orsigna.
E’ possibile raggiungere Orsigna anche con i mezzi pubblici: occorre raggiungere Pracchia in treno o in autobus e da qui prendere la linea 67 Copit/Blubus fino a Orsigna (impiega circa 15 minuti). Non ho mai provato questa seconda opzione e non ho idea di quanto tempo occorra per raggiungere Orsigna: di sicuro i treni che collegano Pistoia a Pracchia non sono molti.
La valle dell’Orsigna (dal nome dell’omonimo torrente che l’attraversa) è un’immensa distesa dipinta di verde, grazie alla fitta vegetazione, soprattutto castagni, che ricopre i pendii della montagna..a me ricorda molto i panorami di Mononoke Hime, uno dei film di Hayao Miyazaki.
Per raggiungere il Sentiero di Tiziano Terzani ci sono due possibilità: salire in auto fino a Case Cucciani e da qui proseguire a piedi per l’ultimo tratto nel bosco (circa 10 minuti), oppure lasciare l’auto a Orsigna e salire a piedi in un percorso che attraversa i boschi e che dura circa un’ora e mezzo per andare e altrettanto per tornare.
Se scegliete questa seconda opzione, il consiglio è di avere abbigliamento comodo, scarpe da ginnastica o da trekking e almeno una bottiglia d’acqua da portare con voi, soprattutto se in estate!
IN PELLEGRINAGGIO ALLA RICERCA DI TERZANI
Siamo partite nella tarda mattina di un sabato di agosto, con molta calma; arrivate al paese di Pracchia abbiamo pensato di fermarci a mangiare qualcosa.
Tappa obbligata è stato l’unico bar della zona, il Pizzibar, riconoscibile dalla bicicletta che spicca sopra l’insegna: spartano ma dotato di tutto, con il piccolo ristorante e il servizio di wifi free!
Dato che avevamo intenzione di camminare un bel po’ abbiamo optato per un panino al prosciutto e pecorino…uno dei più buoni che abbia mai mangiato in vita mia!
Ben rifocillate, siamo ripartite in auto e dopo circa dieci minuti siamo arrivate ad Orsigna!
Il paese è ancora come lo ricordavo, piccolo e delizioso, disteso lungo la strada; abbiamo avuto fortuna e trovato posto per l’auto proprio nella piazzetta davanti alla chiesa.
IL SENTIERO DI TIZIANO TERZANI E L’ALBERO CON GLI OCCHI
Nei giorni precedenti avevo trovato su internet un post molto carino che descriveva come arrivare a piedi all’Albero con gli occhi, partendo da Orsigna e salendo tra i boschi: era datato 2011 e quindi non ero certa che fosse ancora “attuale” ma abbiamo deciso di fidarci e di seguire le sue indicazioni, molto precise!
Così abbiamo seguito la strada asfaltata, passando davanti al vecchio Molino di Berto, ora trasformato in un delizioso ristorante, e all’ingresso dell’Ecomuseo della montagna pistoiese.
Superate le abitazioni, sulla destra, abbiamo imboccato il Sentiero 5 del CAI, accanto al piccolo tabernacolo: il sentiero è facile da seguire e nei punti un po’ più incerti si trovano i segnali bianco-rossi tipici dei sentieri CAI!
Questa prima parte del percorso nel bosco è quella più faticosa perchè molto ripida: il sentiero sale per circa 30 minuti…e se la salita non è proprio agevole, in compenso il bosco è stupendo!
Prima tappa del cammino è stata Case Moretto, un delizioso borghetto di case in pietra, molte ben tenute, dove ci siamo fermate a riprendere fiato e bere un goccio d’acqua.
Da Case Moretto abbiamo ripreso il sentiero per circa 5 minuti fino al successivo borghetto di Case Alda da dove siamo rientrate sulla strada asfaltata per raggiungere Case Cucciani.
E’ da Case Cucciani che parte il vero e proprio Sentiero di Tiziano Terzani.
Subito dopo il gruppetto di case, infatti, siamo entrate di nuovo nel bosco per l’ultimo tratto di sentiero.
L’arrivo alla meta è ora indicato dal cartello “l’Albero con gli occhi di Tiziano”, che conduce nella piccola radura.
Era qui che Tiziano Terzani amava venire a meditare, ammirando l’intera vallata dell’Orsigna, a stretto contatto con la natura…ed è difficile non rimanere affascinati da un luogo come questo!
L’Albero con gli occhi è uno splendido ciliegio (la prima volta che ci sono stata, a fine luglio, ne mangiammo parecchie!), al quale lo stesso Terzani aveva attaccato degli occhi di vetro: in questo modo voleva mostrare al proprio nipotino che tutti gli esseri sono vivi, piante comprese.
Oggi oltre agli occhi si sono aggiunti anche i tanti pensieri di chi è passato da queste parti e ha voluto lasciare un suo ricordo, con un mucchietto di sassi o attaccando biglietti o ricordi!!
Non so se è suggestione o meno ma in questo luogo si respira un’atmosfera di vera pace; ed è bellissimo sdraiarsi sul prato a godere del sole e del canto degli uccelli!
Siamo rimaste sedute sull’erba per un bel po’, a riposare, ammirare la natura e chiacchierare tra di noi; poi con calma abbiamo deciso di ridiscendere al paese.
Questa volta abbiamo deciso di seguire la strada asfaltata per rientrare ad Orsigna, la stessa che si segue per salire o scendere in auto, e lungo la quale, tra l’altro, si trova anche la casa di Terzani.
Salire a piedi da Orsigna attraverso il bosco è stato davvero molto suggestivo…è un percorso che consente infatti di entrare in contatto con la natura fin da subito e quindi di apprezzare molto di più anche l’Albero con gli occhi; a mio parere, è da preferire alla salita in auto o lungo la strada asfaltata!
ECOMUSEO DELLA MONTAGNA PISTOIESE E IL MOLINO DI BERTO
Una volta rientrate ad Orsigna, dato che avevamo ancora un po’ di tempo a disposizione, abbiamo deciso di percorrere anche il percorso dell’Ecomuseo della montagna pistoiese: si tratta di un tragitto di almeno un’ora di camminata che compie un giro ad anello intorno ad Orsigna, per illustrare le varie fasi di lavorazione del carbone e della raccolta e lavorazione delle castagne, attività storiche per questa zona, oggi in gran parte abbandonate.
Peccato però che l’ultima parte del percorso sia un po’ abbandonata a se stessa e che la strada non sia proprio ben indicata!
Al termine di una così lunga giornata trascorsa a camminare e prima di rimetterci in viaggio per Firenze, abbiamo pensato di goderci un po’ di meritato riposo: ci siamo così concesse una deliziosa merenda al Molino di Berto!
Il vecchio Molino infatti è stato trasformato in un bar/ristorante, gestito dalla cooperativa “Compagnia del Molino”: noi, da buone inglesi mancate, ci siamo concesse uno squisito tè delle 17 accompagnato da torte di mirtilli freschi e marmellata di mirtilli!
Devo dire che anche il menù del ristorante sembrava molto invitante ma purtroppo, quel giorno, non potevamo fermarci anche a cena…magari lo faremo la prossima volta!
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Reporter da una vita e perennemente in viaggio, geografico e mentale. Giornalista professionista per radio e web, adoro esplorare, scrivere, fare foto e video!
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