Vasto in Abruzzo: dalla Sirenetta a Palazzo D’Avalos
La visita alla città di Vasto è nata un po’ per caso: all’inizio infatti non avevo preso in considerazione l’idea di visitarla, pensando che fosse un po’ troppo distante da Francavilla al Mare, dove avevamo l’appartamento; il mio fidanzato però aveva voglia di rivedere i luoghi in cui aveva trascorso l’infanzia al mare e così una mattina siamo partiti.
In realtà, passando dall’autostrada A14 la distanza non è così grande: da Francavilla ci vogliono circa 30/40 minuti per raggiungere Vasto.
Dopo aver fatto visita alla periferia, dove 25 anni fa, i nonni del mio fidanzato avevano la casa (e aver trovato un luogo molto diverso, in seguito al boom edilizio) ci siamo diretti verso il centro storico di Vasto.
VASTO: UN PO’ DI STORIA
Fondata da antiche popolazioni provenienti forse dalla Dalmazia e abitata fin dall’Eta del Ferro (IX sec a.c), l’antica Histonium ha visto succedersi prima i Frentani, popolazione sannitica, e poi i Romani nel I sec ac.
Divenuta Vasto sotto gli Angioini, forse dal nome del conquistare Guast d’Aymon, alla metà del 1500 la città passò nelle mani della famiglia dei D’Avalos, originari della Spagna, che l’abbellirono al punto da farle ottenere il soprannome di “Atene degli Abruzzi”.
Oggi Vasto fa parte della Provincia di Chieti ed è uno dei comuni più grandi della regione, nota per l’arte e la cultura oltre che per il turismo di mare, grazie alla propaggine di Vasto Marina con le sue spiagge.
Se cercate informazioni su cosa vedere a Vasto vi consiglio il sito Turismo Vasto.
A SPASSO NEL CENTRO STORICO DI VASTO
La prima meta della giornata avrebbe dovuto essere il Castello Caldoresco, che sorge nel centro della città, accanto a Piazza Rossetti.
Realizzato nel 1439 dal capitano di ventura Giacomo Caldora, il castello passò poi ai D’Avalos ed oggi appare perfettamente integro (almeno dall’esterno).
Abbiamo lasciato l’auto in una stradina vicino a piazza Rossetti, incamminandoci verso il Castello e qui abbiamo ricevuto la prima delusione della giornata: il castello infatti era chiuso!
Come mi ha gentilmente spiegato una funzionaria del Comune di Vasto (che ha sede proprio lì davanti) il castello è di proprietà privata ed è chiuso al pubblico: un vero peccato perchè non solo non è indicato da nessuna parte ma la struttura da fuori appare davvero bella.
Abbiamo deciso quindi di procedere verso il cuore del centro di Vasto, passando accanto alla Cattedrale di San Giuseppe, per raggiungere Palazzo D’Avalos, dove ha sede il museo archeologico.
Arrivati qui però, ecco la seconda delusione: il Palazzo D’Avalos aveva chiuso mezz’ora prima, alle 12.30 e avrebbe riaperto solo alle 18! (orario strano ma questa volta la colpa era mia perchè sul sito ufficiale l’orario è indicato)
Un po’ delusi ma decisi a tornare per visitarlo, abbiamo approfittato della bella giornata di sole per riprendere l’auto e scendere verso Vasto Marina.
VASTO MARINA: MARE; TRABOCCHI E SIRENETTA
Vasto Marina è una moderna cittadina che si sviluppa intorno alla grande spiaggia e al lungomare.
Raggiungere la spiaggia principale e parcheggiare è stato abbastanza facile, dato che prima dell’inizio del lungomare pedonalizzato ci sono diverse strade con parcheggi free e a pagamento.
La spiaggia di Vasto Marina è suddivisa in una parte libera e un’altra riservata ai bagni attrezzati: noi ci siamo sistemati nella prima, vicino al moderno pontile, da cui è possibile godere del colpo d’occhio del golfo, sovrastato dal promontorio su cui sorge Vasto.
Proprio sotto il promontorio abbiamo scorto due trabocchi, l’uno attaccato all’altro e lì davanti la Sirenetta di Vasto, una statua in bronzo posizionata su uno scoglio, simbolo della cittadina: in realtà, cercando su internet, ho scoperto che la statua è dedicata alla bagnante, o meglio alla bellezza femminile, come spiegato molto bene in questo blog.
- La Sirenetta di Vasto
- Trabocchi di Vasto
- Bazar sulla spiaggia di Vasto
Vasto ha avuto quest’anno la bandiera blu per il suo mare: purtroppo quel giorno l’acqua non era bellissima almeno a riva, e non potendo comunque fare il bagno per “impedimenti mensili” mi son consolata con la ricerca delle conchiglie (che come nella maggior parte delle spiagge dell’Abruzzo sono davvero belle e se ne trovano in abbondanza!)
Siamo rimasti a goderci il sole sulla spiaggia fin verso le 18 e poi abbiamo ripreso l’auto per risalire a Vasto.
PALAZZO D’AVALOS: MUSEO ARCHEOLOGICO; PINACOTECA E GALLERIA DEL COSTUME
Per entrare a Palazzo D’Avalos abbiamo pagato 5 euro a testa: tutte le informazioni sugli orari, costo del biglietto e eventuali riduzioni, le potete trovare sul sito di Palazzo D’Avalos.
Dato che il sole stava calando abbiamo pensato di visitare prima il settecentesco giardino napoletano: ne vale davvero la pena perchè non solo il giardino è bellissimo, con le sue piante e i pergolati, ma si gode anche una stupenda vista su tutto il golfo di vasto!
- Giardino settecentesco di Palazzo D’Avalos
- Vista sul golfo da Palazzo D’Avalos
- Pergolati del giardino napoletano di Palazzo D’Avalos
Portatevi però un buon antizanzare perchè purtroppo ci sono diverse tigri in agguato!
Palazzo D’Avalos è composto da 2 strutture distinte: la prima, posta accanto al giardino, ospita il Museo Archeologico; la seconda invece (l’ala adiacente e il piano superiore) contengono la Pinacoteca, la Galleria di Arte Moderna e il Museo del Costume.
Dal giardino siamo quindi passati al Museo Archeologico che viene definito nella guida, il più antico d’Abruzzo e uno dei più importanti della regione: non è grandissimo ma ci sono senz’altro pezzi notevoli che coprono un arco temperale dalle origini di Vasto fino al medioevo; merita senz’altro la visita.
- Museo Archeologico di Vasto
- Statue romane dalle terme di Vasto
- Pianta archeologica di Vasto
- Mosaici dalle Terme di Vasto
L’allestimento della Pinacoteca invece era dedicato ai quadri dei fratelli Palizzi, opere donate alla città di vasto nel 1898: è possibile ripercorre la vita artistica dei 4 fratelli, attraverso i quadri, e quella personale, grazie agli estratti delle lettere delle loro corrispondenze.
Molto bella la portatina e le selle in seta ricamata appartenute ai D’Avalos che si trovano nell’ultime stanza della Pinacoteca.
Ho apprezzato meno invece la Galleria d’arte moderna ma come ho già scritto in precedenza, ho qualche problema con questo tipo di arte e difficilmente riesco ad apprezzarla: in ogni caso a Palazzo D’avalos si trovano circa 80 opere di artisti italiani e spagnoli. Al momento è allestita anche la mostra di fotografia “RectoVerso”.
Infine molto bello è il Museo del Costume con abiti originali dell’800 e primo 900 oltre ai tradizionali abiti abruzzesi.
- Museo del Costume a Vasto
- Abiti femminile inizio novecento
- Sottovesti femminili al Museo del Costume di Vasto
- Abiti tipici abruzzesi al Museo di Vasto
La visita completa di Palazzo D’Avalos richiede almeno un’ora, se si vuole apprezzare ogni singolo settore: da notare che noi eravamo praticamente soli a visitare il museo (tanto che per aprire la seconda sezione è dovuta venire con noi una delle custodi).
Un peccato perchè il Museo è bello tanto quanto la gentilezza e disponibilità del personale; forse servirebbe un po’ di promozione in più (ad esempionon ci sono depliant informativi su cosa è esposto al museo se si esclude una guida del settore archeologico) e magari orari diversi.
A CENA NEL CENTRO STORICO DI VASTO
Terminata la visita abbiamo fatto una passeggiata per i dintorni del centro storico di Vasto fino alla Porta di piazza S. Pietro ma dato che ormai cominciava ad essere tardi abbiamo deciso di mangiare qualcosa.
Ci siamo fermati in un wine bar, nel centro della città, dove abbiamo gustato un ottimo tagliere di salumi abruzzesi (tra cui la ventricina, salame piccante tipico di Vasto) e formaggi accompagnati da una bottiglia di Montepulciano d’Abruzzo: non avendo a disposizione la Carta dei Vini ci siamo fidati del proprietario e devo dire che il vino era molto buono.
Tutto perfetto se non fosse stato per una nota stonata sul conto finale: infatti la bottiglia che abbiamo pagato 18 euro, l’abbiamo casualmente trovata, il giorno dopo, in vendita in un supermercato di Francavilla al costo di 8 euro…si vede che ha pesato molto il costo dieltrasporto!
Vasto è una città comunque bella e viva e sono contenta di aver avuto occasione di visitarla, anche se mi persa il Parco archeologico delle Terme Romane: infatti avremmo dovuto tornare la mattina della nostra partenza per visitarlo ma non ce l’abbiamo fatta…sarà per la prossima volta!
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